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mercoledì 28 gennaio 2009

Scazzo anti-accademico

Si passa da un ignoranza profonda ad un auto compiacimento culturale. Eccoci ancora oggi gettati come sassi nel fiume della pseudo autodeterminazione.
Questo si, questo no, questo si.. idoneo, è specializzato, può fare solo questo.. questa è alta cultura, questa è bassa cultura. Noi! il presente che definisce il passato, mai un presente che si auto determina, Nietzsche?
Ok oK! siamo tutti fermi qua! avanzando nella mia disperata carriera ACCADEMICA, ritrovo soltanto disgusto. I professori parlano di libertà culturale, ma loro incatenati da manette d'oro gettano cibo a noi larve che elemosinano manette di ferro.
Voi gettate a noi il sapere come sbobba per maiali, voi credete di creare, voi ci giudicate, voi ci vedete dalla vostra cattedra, voi scegliete per noi, e scegliete solo perché altri vi hanno detto cosa scegliere. E così via, non ci liberiamo mai della nostra certezza nel tramandarci, nel ricordare ricordi, nel conoscerci vedendoci in 4° persona, noi che guardiamo la nostra immagine proiettata dalla storia scritta da altri.
Le istituzioni guidano i nuovi anarchici a diventare magnifica falena etichettata... ciao ciao anarchia. Orari e appelli, richieste di tesi rifiutate, nulla mai chiaro, nulla mai schietto e deciso.
Questo richiedo. Analizzatemi pure, scavate dentro di me, vi resterà soltanto " il peso di sentire, IL PESO DI DOVER SENTIRE" (Pessoa -Libro dell'inquietudine)
Gioco, Studio, Lavoro, Crepo... grazie Cristo... Grazie accademia! mi hai creato.. sono macchina... sono una semplice macchina!

sabato 24 gennaio 2009

Prendi l'arte e mettila in banca aiutato dalla Gnocca

Eccoci! eccoci! comprate, comprate! venite all'asta dell'arte.. l'artista stà male... il valore aumenta, aumenta..

oh! caro ti prego comprami quel disegnino tutto colorato.. starebbe proprio bene in cucina!

quanto costa quel coso? 25mila euro! cavolo un vero affare.. e mi dica.. aumenterà di valore?

questo mi ha circondato all'artefiera. Donne impellicciate, giovincelle accompagnate da squallidi ometti rattrappiti che fanno la spesa nel mercato artistico come se fossero dall'ortolano(per quanto rispetto molto di più l'ortolano) . La morte dell'arte. O forse per questi individui ambigui l'arte resta e resterà soltanto un buon affare. Per quanto mi sforzo a capire il perchè. Io acquisto un dipinto a 25 mila euro, poi aspetto, l'artista muore.. a questo punto rivendo a 50mila se non 100 mila se non 1 miliardo tondo tondo.. ma questa catena di eventi avrà una fine!! prima o poi qualche museo impietosito dai continui abusi all'artista defunto e al misero dipinto ad olio preferirà spendere accapararselo e salvarlo.. a volte però riparte il processo da capo.. che tristezza.
Ci stò l'artista deve sopravvivere, ma come diceva Brecht "occorre istruire al'arte il popolo ignavo". Eccolo, confuso mucchio di denaro attaccato ai muri, ed eccoli i clienti del mercatino! compra, vendi.. e poi? la confusione fra design e arte, senza valutare gli obrobri di artisti illusi a loro volta che la loro arte sia Design, o il contrario Designer convinti di essere artisti.

Arrivo all'ingresso, piacevole 18 euro, riesco ad entrare gratis con la carta giovani "altra grande tristezza". comunque. La scala mobile mi fa arrivare al piano d'esposizione, poi un tappeto mobile mi conduce al bivio MOSTRA. Entro. Prima immagine "una ragazza bellissima. di quel bello fatto di proporzione. Quel bello di poco trucco e vestiti attillati Armani "o roba del genere" da farti ribollire gli istinti più animali" a questo punto, continuo ad osservarla. Ascolto passando un suo discorso. Lei aveva superato un separè e non potevo vederla, ma eravamo molto vicini . Dice "oh caro come ci starebbe bene questo quadro in casa" mi son detto: magari stà scherzando o magari è un altra persona. Supero il separe e una voce roca risponde "costa solo 30 mila euro, dai lo prendiamo" guardo lui, un vecchio di 60 65 anni. A questo punto guardo lei stupito. i suoi occhi, miseramente insoddisfatti, miseramente tristi. Lei aveva il suo Alessandro Bonomo ma aveva perduto per sempre i suoi 20 anni. Eccomi perduto, scivolo da padiglione in padiglione..da obrobri artistitici a grandi capolavori. Ed eccolo qua il gioco, si passa dalla dama in tiro con la sua maledetta pelliccia di mammuth al ragazzo psycopunk armato del suo "occhio! avanti!" troppo avanti! lui schifa me, io schifo lui. Poi colori, quadri su quadri, sculture su sculture, comincia a farmi male la testa! Ma loro sono li! le dame dei padiglioni! Loro che ti mostrano un seno se acquisti un quadro e ti fanno un massaggio completo se acquisti per più di 2 milioni di euro! Mi trascino confuso. Separè, opere, scrivania e Gnocca, Separè, opere, scrivania e Gnocca,Separè, opere, scrivania e Gnocca. Improvvisamente vedo scrivanie con tette dipinte e dipinti di scrivanie con separè... comincio ad aver voglio di vomitare!
Son passate solo 2 ore e vorrei tanto essere nella piccola mostra del piccolo artista del piccolo paese... vorrei tanto trovarmi con un muratore che prepara la calce.

Oh! quanto è bello amore!! me lo compri?
a mamma piace tanto il giallo!
Vedrai quanto sarà invidioso il deputato!
Questo nella nostra 10 casa ci starebbe proprio bene!
oH! ma dai fuffi ti ho comperato proprio ieri una Ferrari...

Solo soldi! arte? L'arte preferirebbe una pistola in bocca per spararsi che mille coglionazzi con la loro pennina e taccuino per acquisti... L'arte odio l'artefiera!

martedì 20 gennaio 2009

Sfarneticamento a caso!

Si sta piano piano spargendo un ondata antidemocratica ( specifichiamo!). Non antidemocratico nel senso (anti occidentale) ma nell'accezione di sistema politico.

Ne è passato di tempo dal primo sistema democratico. Ritornano in mente i greci la polis e una democrazia diretta (facilitata dal numero di abitanti).
Ora si attacca la democrazia, non è attuabile o la medaglia opposta è l'unica soluzione. E cosi via, si aprono le solite dispute scimmiesche dove chi ulra più forte alla fine ottiene ragione. Cosa stà accadendo? crisi politiche, economiche, crisi di identità, crisi ideologiche. Stiamo piano cercando di mirare un nemico per sentirci tutti al posto giusto. C'e' chi mira l'immigrato, c'e' chi mira il terrone, c'e' chi mira il comunista, c'e' chi mira il fascista, c'e' chi mira il vicino di casa ecc ecc
Ora va alla grande questo incolpare. Anzi se non incolpi qualcuno sei fuori moda!! La colpa è sempre di qualcos'altro "dal noi". Il "noi" si muove nascosto.

FRASI CELEBRI
(Perchè la società genera mostri.. ma no dai è colpa dei media... si si questi politici tutti ladri... occorre combattere compagni. camerati la colpa è del controllo comunista. E' stata tutta colpa del 68)

Mi meraviglio sempre quando ascolto discorsi del genere. Bassi.. La colpa è tutta di... (non esiste mai). Se si parte con un tutto, tutti, sempre è bene specificare bene quel tutti quanti dei tutti prende.

Per quello che riesco a intendere dal mondo che mi circonda, molte delle scelte negative, molti degli errori della politica non nascono per generazione spontanea ma bensì da un popolo adattato.. E' inutile ci siamo tutti adattati, più vogliamo uscirne più ne siamo dentro. Abbiamo bisogno di consumare. ABBIAMO TUTTI BISOGNO DI UN LEADER.

"Vai silvio!, La lega!; Kakà!;"

Tornando alla democrazia... La democrazia è perfetta a tutti la loro parte.. scegliamo insieme.. ma in realtà occorre valutare i seguenti aspetti.
1) non siamo più nel 300Ac Nel mondo siamo quasi 7 miliardi di persone...
2) la democrazia rappresentativa (soluzione a questi
59.829.710 abitanti) bel gioco!? diavolo affidiamo a qualcuno il dover pensare per noi... lo facciamo spesso! troppo spesso. Siamo diventati uomini specialistici ogni persona sa fare una lista finita di compiti. Affidiamo ai politici che per ragioni storiche sociali (qua in italia poi più che mai) hanno associato la parola politica alla parola potere, lucro, importanza.
3) LA MAGGIORANZA NON HA SEMPRE RAGIONE. Il popolo è schiavo delle proprie pulsioni, ogni soggetto del popolo è schiavo di pulsioni (e la pulsione non sempre va a braccetto con l'etica sociale)
Io stesso son schiavo delle mie pulsioni, qua ora scrivendo.

SOLUZIONE: non ne ho la più pallida idea, ma di sicuro non accetto le false certezze. La colpa e di.. la democrazia è...

Conosco sicuramente il punto di partenza. Il punto di partenza è valutare attentamente il NOI. Guardarci allo specchio e chiederci ma che cazzo stò facendo? che voglio fare?
Sono sicuro! la difficoltà a distaccarsi da legami sanguigni con una società che ormai ci domina da più di 50 anni è ardua.. abbiamo bisogno di Lavatrice, TV al plasma 60 pollici, Vibratore a 3 velocità.. ne abbiamo bisogno.. abbiamo bisogno di una democrazia MALATA perchè SE FUNZIONASSE SAREMMO COSTRETTI A PENSARE.
L'uomo non vuole pensare, non ha voglia di farlo! non ne ha bisogno. trova una certezza, si adegua ad una ideologia e si trascina piano in questa convinzione.


L'umanità cambia, io cambio, lui cambia tutti cambiano.. le idee sono leggermente più rigide! quindi.. BASTA ROMPERE I COGLIONI. trasciniamoci fino alla fine o che cazzo ne so... scappiamo in australia.

sabato 17 gennaio 2009

Strumentalizzazione della morte? o solo spettacolo?

Spesso ci troviamo immobilizzati improvvisamente dal dubbio atroce della morte.
Come avviene..
Il TG apre con musiche malinconiche, poi un voce pacata "la ragazza in coma da 20 anni..."
Ed inizia una trattazione ambigua, che scivola lievemente da "è giusto staccare il macchinario" a "non è giusto". Questo nella società attuale è il rituale per esorcizzare il timore della scelta.
Ogni giorno o meglio ogni 3 secondi muore qualcuno. La morte e legata indissolubilmente all'esistenza.
Abbiamo dubbi quando salvando l'insalvabile ci ritroviamo e ci meravigliamo della scelta da dover fare successivamente se sopraggiunge un coma irreversibile.. Ma i genocidi passano lievi, come le informazioni classiche di politica, economia e gossip.. anzi mi azzardo a ritenere che la società dei teledipendenti (quindi quasi tutti) sia molto più commossa dei problemi di cuore del povero attore ultramiliardario che del massacro in Burundi. E comuque anche in questo caso le posizioni si aprono e gli occidentali leggono e interpretano in base a ciò che possono comprendere tramite i mezzi che hanno a disposizione e il backgruond storico culturale. quindi media e bla bla bla.
Ormai distaccati dal tatto non vediamo mai direttamente la morte e se la vediamo, siamo già addomesticati a dimenticare.

Parliamone direttamente. Non si ha il diritto di morire, poichè i vivi ne hanno paura e quei vivi che voglio una degna morte sono incomprensibili. Una ragazza che è da 20 anni che non parla, non si muove, non sente, può definirsi viva?
La mortè è caratterizzata anche dall impossibilità di mutamento volontario. Per questo riteniamo un sasso privo di vita.
la strumentalizzazione fatta dai media è vergongosa, le interviste, i primi piani sono digustosamente malati. Vogliamo vedere fino a che punto si possa vivere? che differenza c'e' fra uno che muore in uno schinato e uno che vive l'intera vita in un letto senza possibilità di scelta?.. senza congnizione di esistenza, non si esiste. Forse guardiamo i massacri per poter amare la nostra esistenza o forse è un modo intelligente per chiudere le bocche affamate.
Drammaticamente la morte indotta fa più rumore che il bombardamento a Gaza.
Ritengo che il macchinario debba essere staccato. Ritengo con altrettanta forza che i media dovrebbero per un attimo tacere e lasciare i parenti nel loro dolore senza domande meschine e soprattutto inutili, o meglio, inutili per me.

Teledipendenti.. guardatevi il Gf (se solo avessero letto Orwell la cosa cambierebbe) .

venerdì 16 gennaio 2009

Vi fidate ciecamente dei vostri occhi?

Mi ritrovo spesso a discutere, ad ascoltare discussioni in cui la base, il nucleo principale non è moderato dal fluire libero del pensiero. Il pensare, segnato e stimolato da esperienze, cultura che torna ad essere semplice enciclopedica espressione di ciò che si sa quando la ragione non media. Il giudizio morale è vecchio, marcio, perso, violentato. Violentato dai politici, dai colori, dalle etichette, dalle veline, da un egoismo naturale della nostra specie. Il bene per tutti, il bene e per tutto, il bene per me? per te? per noi? per chi altro. Pensatori illustri mi hanno spinto a ritenere i nostri rapporti semplici consegne di merci. Segnati dal capitalismo? senza entrare in merito, cosa voglio.

1) voglio un informazione libera dalle opinioni vendute.
2) voglio la verità. (si ok! utopica, indisciplinata, impalpabile ecc ecc) Parlo delle verità soggettive. Di quelle verità che ti fanno esprimere le tue ragioni e non quelle piacevoli.
3) voglio dare spazio a gente che condivide con me la rabbia, l'asetticità di una società che ci vuole plasmare, etichettare, vendere, comprare.

Qua do il via ad un nuovo j'accuse!
accuso i media,
accuso la scuola
accuso la politica
accuso l'uomo
accuso il tempo
accuso dio
accuso l'assenza di un dio
mi accuso.

22iPazzi!